Uno dei più bei libri che abbia letto negli ultimi anni e, a parimerito con "Il momento di uccidere", il
più bello di Grisham. In minima parte perchè ho ritrovato il Grisham dei suoi primissimi romanzi, ma - al di là del modo in cui è stato scritto - credo che questo libro piaccia in misura
proporzionale a quanto si è contrari alla pena di morte, o almeno per me è stato così. Di conseguenza mi ha toccato davvero nel profondo.
Dati pescati in rete: nel mondo sono 89 gli Stati ad aver abolito completamente la pena di morte. In 10
è prevista in casi eccezionali, ad esempio reati compiuti in tempo di guerra. In 30 la pena di morte è prevista, ma di fatto non viene più ultizzata. Infine in 68 Stati è prevista e viene
tutt'ora utilizzata.
Se la questione non fosse tanto grave, mi verrebbe da sorridere scorrendo la lista di questi 68: perchè
gli Stati Uniti d'America (e il Giappone) fanno compagnia unicamente a nazioni come Afghanistan e Iraq, Cuba e Cina. Nazioni contro cui non ho nulla, io, ma nazioni a cui gli
Stati Uniti d'America pretendono, o pretenderebbero, di insegnare cosa sia la democrazia!
In "soli" 6 Stati quest'anno sono state eseguite delle condanne a morte: Iran, Giappone, Corea del Nord,
Mongolia, Arabia Saudita e, ovviamente, Stati Uniti d'America.
La Bielorussia ha eseguito l'ultima esecuzione l'anno scorso.
Egitto, Libia, Sudan, Palestina, Yemen nel 2010.
Quindi si salta direttamente al 2007 quando si sono verificate le ultime condanne da parte di Iraq,
Singapore ed Etiopia. E via via sempre più a ritroso.
L'ultimissima esecuzione è avvenuta proprio negli Stati Uniti d'America, appena 37 giorni fa, il 27 giugno.
E gli Stati Uniti d'America meno di tutti possono avvalersi di "scusanti" quali ignoranza, povertà, arretratezza: è questo che rende la loro
posizione più grave rispetto agli altri 67 Stati.
La storia raccontata da Grisham è "solo" ispirata a una storia vera, ma nel mondo -
Stati Uniti d'America compresi - non sono affatto poche le persone condannate per reati che in seguito si sono
rivelati commessi da altri. Accadimenti e prove successive alla condanna, in primis il test del DNA, ne hanno dimostrato un bel po'. E per alcuni detenuti la scoperta della verità è arrivata in
tempo, per altri no.
Basti pensare che l'Illinois arrivò alla moratoria in seguito alla dimostrazione che circa la metà (!!!)
delle persone condannate a morte si erano poi rivelate innocenti!
Alla faccia del c...BIPPPPPPP!!
Sono tanti i motivi per cui si è contrari alla pena di morte e personalmente al primo posto ci metto
questo: il rischio di uccidere un innocente, cosa che molti sostenitori definiscono un prezzo da pagare accettabile!!
Del resto negli Stati Uniti d'America non pochi sono contrari alla pena di morte per via dei costi
elevati! Ah bè...
Gli Stati Uniti d'America, per me, sono imbattibili nelle serie televisive! In questo sì che abbiamo
davvero tanto da imparare da loro...